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CNR: Comunicato 2 dicembre 2022 Riunione con l’Amministrazione del CNR sul Fondo di incentivazione

 

Ieri 1° dicembre si è svolta una riunione con l’Amministrazione del CNR (rappresentata dal Direttore Generale, dalla dott.ssa Gabrielli e dal dott. Raimondi) per discutere in merito alle indennità spettanti al personale che ricopre specifiche posizioni di responsabilità a valere sul Fondo di incentivazione di cui agli artt. 10 e 19 del CCNL del 2006, fondo alimentato da una quota dei proventi derivanti dall’attività “Conto terzi”.

In particolare, l’ammontare delle indennità erogate in applicazione dell’ultimo CCNI “Fondo di incentivazione”, relativo al triennio 1° ottobre 2019 – 30 settembre 2022, è risultata di gran lunga inferiore all’entità del Fondo, cosa che implica la necessità di definire criteri di distribuzione delle risorse non utilizzate. A tal proposito, la FGU-DR-ANPRI ha proposto che tali risorse non utilizzate siano distribuite tra il personale che, nel triennio in oggetto, ha svolto attività “Conto terzi”, dato che sono proprio i proventi di  tali attività ad alimentare il Fondi di incentivazione.

È inoltre necessario procedere quanto prima al rinnovo del CCNI perché, come su riportato, l’ultimo Accordo è scaduto il 30 settembre e, da allora, il personale interessato non percepisce alcuna indennità. Per quanto riguarda il nuovo Accordo, l’Amministrazione ha fornito una tabella contenente una bozza iniziale delle posizioni di responsabilità da incentivare col Fondo e i relativi importi.

La FGU-DR-ANPRI ha innanzitutto chiesto che le indennità già presenti nel precedente Accordo siano soggette ad un adeguamento a seguito dell’evidente aumento del costo della vita. Sulla base poi dei dati riportati nella tabella presentata dall’Amministrazione, la FGU-DR-ANPRI ha fatto notare che, a seguito del quasi raddoppio delle Unità dell’Amministrazione Centrale previsto dal Piano di Rilancio (si passerà da 16 a 31 Unità), delle nuove figure dei “Delegati al controllo” e, in prospettiva, dei nuovi 7 Provveditorati territoriali, l’ammontare annuo delle risorse necessarie per coprire tutte le indennità spettanti sarà di circa tre volte maggiore di quanto erogato annualmente nell’ultimo triennio.

La FGU-DR-ANPRI ha quindi affermato nuovamente (si veda ad esempio il Comunicato del 10 novembre) che ritiene indispensabile rivedere anche i criteri di attribuzione delle indennità per i Responsabili di Sede Secondaria (ex art. 22 del dpr 171/1991), criteri deliberati dal CdA con la Delibera n. 104/2021 per il triennio 2020-2022 in palese difformità con quanto discusso e, in qualche modo, concordato con le OO.SS..

A tal riguardo, la FGU-DR-ANPRI ha chiesto che i criteri di attribuzione delle fasce di complessità delle Sedi siano più snelli e non basati su dati pregressi (in particolare le risorse finanziarie gestite dalla Sede) e che le risorse complessive destinate a erogare tali indennità siano adeguatamente aumentate al fine di ampliare notevolmente il numero di Sedi Secondarie la cui responsabilità dia diritto ad una indennità, indennità ovviamente commisurata alla complessità della Sede stessa. Infatti, come sottolineato nuovamente dalla FGU-DR-ANPRI, a meno di casi sporadici, la responsabilità di una Sede Secondaria comporta sempre degli oneri, delle responsabilità e del tempo da dedicare, tempo sottratto all’attività di ricerca e/o tecnologica con inevitabili conseguenze negative sulla crescita professionale e sulle opportunità di carriera.

La FGU-DR-ANPRI ha anche chiesto che sia rivisto il criterio di nomina dei Responsabili di Sede Secondaria, attribuendo al personale afferente alla singola Sede il diritto di sceglierne il Responsabile.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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